La notte impone a noi la sua fatica
magica. Disfare l’universo,
le ramificazioni senza fine
di effetti e di cause, che si perdono
in quell’abisso senza fondo, il tempo.
La notte vuole che stanotte oblii il tuo nome,
i tuoi avi ed il tuo sangue,
ogni parola umana e ogni lacrima,
ciò che potè insegnarti la veglia,
l’illusorio punto dei geometri,
la linea, il piano, il cubo, la piramide,
il cilindro, la sfera, il mare, le onde,
la guancia sul cuscino,
la freschezza del lenzuolo nuovo…
Gli imperi, i Cesari e Shakespeare
e, ancora più difficile, ciò che ami.
Curiosamente, una pastiglia
può svanire il cosmo e costruire il caos.
Jorge Luis Borges, Il sonno
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