Ricordo ancora il brivido di paura che ebbi, nettissimo, leggendo la storia che da il nome al libro.
Che ai miei occhi di bimbo regalò una delle più belle presentazioni che si potessero avere, in note di copertina, nominando un oscuro Saki come maestro di Dahl.
E rivelando l’assoluta predilezione di Quentin Blake per entrambi.
Una triade magica.
Forse è con quelle piccole note che è iniziato qualcosa, è scattata la fame dell’epifania nascosta, il desiderio di scovare quei collegamenti invisibili che legano autori, libri testi.
Da allora ho sempre prediletto leggere gli autori che i miei autori leggevano. Un modo come un altro per esaurire l’Universo dei Libri, navigando orizzontalmente fra le sue ramificazioni. Un percorso di beloved.
Sono ancora legato a quella copertina.
Ricordo ancora il brivido di paura che ebbi, nettissimo, leggendo la storia che da il nome al libro.
Che ai miei occhi di bimbo regalò una delle più belle presentazioni che si potessero avere, in note di copertina, nominando un oscuro Saki come maestro di Dahl.
E rivelando l’assoluta predilezione di Quentin Blake per entrambi.
Una triade magica.
Forse è con quelle piccole note che è iniziato qualcosa, è scattata la fame dell’epifania nascosta, il desiderio di scovare quei collegamenti invisibili che legano autori, libri testi.
Da allora ho sempre prediletto leggere gli autori che i miei autori leggevano. Un modo come un altro per esaurire l’Universo dei Libri, navigando orizzontalmente fra le sue ramificazioni. Un percorso di beloved.
Sono ancora legato a quella copertina.
Che paura però.
Scritto il 5 settembre 2008.