Succede che la mia ragazza abbia un amore smodato per la terra di Palestina, ferita aperta e cosparsa di sale di questo mondo strano. Ci va quando può, fra progetti di cooperazione e viaggi più suoi, a portare sulle spalle un po’ di dolore del mondo offeso.
Succede che anche sua sorella condivida questo amore, e stia vivendo un anno di servizio civile come giornalista all’Alternative Information Center, centro di documentazione e informazione sul conflitto e sull’occupazione israeliana.
Succede che quest’ultima abbia una penna felice, un cuore grande come il mondo e anche un blog.
Io, che non so fare altro, non posso che dirvi di leggerlo e conservarlo, per avere qualche parola che duri, ogni tanto, chè non di sola fuffa vive l’uomo.
PS: celo il nome e vi chiedo di fare altrettanto, già ci sono stati problemi; l’identità è una cosa preziosa e in certe parti del mondo, ogni tanto va tenuta nascosta.
Si passa del tempo a cercare il tuo ome su questo sito. E non lo si trova. Complimenti.
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