La bella notizia di oggi, fra le tante brutte, per me è questa.
Il riassunto è questo: Tesla ha stretto un accordo con il governo sud-australiano, per installare pannelli solari e Powerwalls in 50000 case. I numeri totali sono impressionanti: il sistema arriverebbe a 250MW (in entrata) e 650MWh (in accumulo), praticamente tali da mantenere una città di media grandezza. L’idea, geniale, è quella di avere una rete di produzione, scambio e accumulo di energia, praticamente una centrale elettrica virtuale e decentrata.
Ne avevo scritto anche in precedenza, con molti più dettagli: questo è esattamente il tipo di progetti che Tesla aveva in mente quando ha comprato Solarcity.
La notizia è positiva per un paio di motivi:
- Tesla sta mostrando che sistemi di produzione + accumulo energia funzionano, e anche molto bene: un paio di settimane fa il sistema creato (sempre nel Sud Australia) ha guadagnato un milione di dollari in pochi giorni, semplicemente assorbendo e accumulando l’energia elettrica in eccesso nella rete.
- La politica, se vede i numeri giusti, può agire e in fretta: il governo Sud Australiano in pochi mesi ha messo insieme i due progetti più grossi mai visti in questo settore.
* * *
Ora, facciamo un gioco: immaginate un mondo in cui l’energia elettrica provenga tutta da fonti rinnovabili, come vento e solare. L’energia viene immagazzinate in batterie, e redistribuita alla rete secondo domanda. Ci sono talmente tanti sistemi solari (e tante batterie) che la produzione di energia è aumentata n volte. Cosa succederebbe alla nostra società? Cosa cambierebbe?
Sicuramente, elettrificheremmo tutto.
Non solo le auto, ma anche i camion, le navi (come già in Norvegia), gli aerei. Avremmo case scaldate con caldaie elettriche, tutti fornelli elettrici o a induzione. In questo modo avremmo automaticamente eliminato il 60-70% della produzione di gas serra.
L’importanza geopolitca di Russia e Medio Oriente (cioè, gas e petrolio) sarebbe completamente ridimensionata: con questo, si spera, pure le occasioni e la volontà di fare delle guerre per le risorse che possiedono.
L’Africa (che di sole ne ha finchè vuole) potrebbe, forse, iniziare a diventare quello che vuole diventare.
Le criptovalute come Ethereum o Bitcoin potrebbero finalmente funzionare senza il disastroso impatto ambientale che hanno adesso: e potrebbero finalmente tentare la rivoluzione che promettono (e se no, pazienza).
A me, sinceramente, pare un po’ assurdo che non ci sia, a sinistra, in Italia e all’estero, nessuno che raccolga la possibilità e la narrazione di un futuro del genere. Non di solo pane vive l’uomo, e stiamo purtroppo vedendo come si comportano le persone quando pensano di essere al muro, e di vivere tutti contro tutti: le spese le fanno quelli che sono appena più sotto in termini di potere. Per quanto ingenuo e non prossimo, questo è un futuro possibile, e non fra secoli: dieci anni di politiche e investimenti seri potrebbero fare davvero miracoli, molto più di quello che si pensi. Basta guardare al Sud Australia, alla Norvegia, al Costa Rica. La visione è chiara, le tecnologie in parte ci sono: manca la volontà.
Eppure anche in Australia la cosa non è pacifica: https://www.theguardian.com/australia-news/2018/feb/04/labor-offers-solar-panels-and-tesla-batteries-for-50000-south-australia-homes
La tecnologia c’è, la questione è “solo” quali vettori finanziari usare per accelerare gli investimenti. In USA hanno usato il solar leasing e il Weatherization Assistance Program (https://energy.gov/eere/articles/more-just-energy-efficiency-program-weatherization-ensures-health-and-safety ). Il primo l’hanno provato un po’ solo in Germania, il secondo è una promessa di Macron in Francia.
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Io l’ho fatta facile, ma so bene che per adesso servono grossi investimenti. La cosa interessante per esempio è il modello norvegese: dato che le tasse sono altissime, te ne tolgo un po’ se compri una macchina elettrica. Altri progetti grossi come il primo sistema che Tesla ha fatto in Australia secondo me sono estremamente interessanti, e potenzialmente utilissimi da usare assieme all’energia eolica o idroelettrica. Granted, adesso servono un sacco di soldi: ma in pochi anni costerà si spera tutto un po’ di meno.
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