So che interesserà a pochi, e so anche che è una scusa.
Ma mi rendo conto che o sto da una parte o dall’altra.
O sul blog o su Wikisource.
L’esperimento del blog, quest’anno, è stato bello e gratificante, ma titilla un po’ troppo il mio ego e non è che ne abbia proprio bisogno.
Viceversa, stare su wiki rimane più umile, e, forse, si spera, più utile.
Lì non c’è la dittatura delle statistiche nè il gioco dei link nè Friendfeed nè tutte le menate connesse.
Che non sono sbagliate, per carità, ma non mi portano proprio proprio dove vorrei.
Questo pippone per dire che proverò a tenere i piedi in entrambe le staffe,
ma prevedo poco successo.
Quindi ci si sente, ok?
Prosit.
Il blog ti lascia spazio quando vuoi riflettere o quando vuoi condividere cose che c’entrano marginalmente con la tua attività su Wikisource (e che quindi racconteresti sì ai sourciani, ma magari davanti ad una pinta di bionda!). Almeno, io per un po’ l’ho vissuta così.. poi ho pensato che serviva una voce da insider che raccontasse la “nostra” verità, soprattutto dopo aver visto la quantità di info che forniscono al mondo i “nostri” blogger oltreoceano o oltremanica.
Non è semplice, quello è sicuro.
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Hai ragione, sugli insider: è verissimo che ci sono poche voci che parlino dei progetti wiki dall’interno e spieghino e raccontino.
Io l’ho fatto molto poco, forse potrebbe essere una buona direzione.
Su Wikipedia forse è diverso, però credo che come modalità siano profondamente differenti. Il blog è uno spazio tuo, a cui dedichi tempo e voglia, ma che inevitabilmente diventa da “tuo” a “tu”. Sei tu online. Con i rischi del caso: la voglia di farsi sentire, di dire la propria, di farsi conoscere e conoscere altri, ecc. Tende, almeno per me, a essere un po’ ego(t)istico, un po’ vanesio.
Questo, almeno su progetti più piccoli come Source, non succede: si fanno le cose, si lavora insieme, si procede verso un obiettivo. E’ una cosa diversa, nei fini e nelle modalità. Non che il blog sia sbagliato, ma a contare il tempo che ho dedicato anche solo a guardare le statistiche (miserrime) del mio blogghettino, mi pongo un paio di domande, ecco tutto.
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Ok, se proprio devi, prenditi pure una vacanza dal blog :D. Ma continua a commentare i libri su aNobii! ;-)
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No no, dai, non mollare il blog! E poi scusa, è appena uscito uno studio (http://punto-informatico.it/2804774/PI/News/usa-blog-invecchia.aspx) che mostra come il blog sia ormai uno strumento superato (roba da trentenni, puah), perché per i gggiovani americani i post sono (udite udite) “contenuti troppo lunghi da leggere”, e preferiscono l’istantaneità dei social network o la smsinteticità dei microblog, insomma, questo non è un motivo in più per rimanere? A me sembra che i blog stiano lentamente sfoltendosi di tutti i (pardon my french) “bimbiminkia” e stiano diventando sempre di più piattaforme di contenuti perlomeno interessanti. Posso darti una conferma? La notizia dell’apertura dei dati della biblioteca del CERN mi è arrivata dal tuo blog prima che da qualsiasi altra fonte di informazione anche autorevole.
Insomma, dai, non mollare. ;-)
ciao
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Bhè, grazie dei complimenti, fanno sempre molto piacere.
Come avrai visto non ho del tutto mollato, anzi: è che mi dispiace entrare in logiche un po’ ego(t)istiche in cui si guarda di più alle visite che al piacere di condividere, di scrivere, di lasciare qualcosa. Inoltre, stavo abbandonando Wikisource e la cosa mi amareggiava un po’. Diciamo che per adesso tengo questi due insieme, e sto trascurando Tumblr e il mio RSS reader :-D.
Ma va bene così, a qualcosa bisogna pur rinunciare.
PS: CIBER newsletter ha riportato la notizia, ed è vero che erano quasi tutte uguali sul Web, ma mi è parso che avesse parafrasato decisamente il mio post. ^__^
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