È molto rilassante che Eusebia scrive (meglio) un sacco di post che volevo scrivere io.
Sono nata e ho vissuto la mia infanzia ed adolescenza in Salento, quando il Salento non sapeva ancora di essere il Salento. Ho fatto in tempo, quindi, a vivere un contesto sociale che vedeva convivere e intrecciarsi modernità e tradizione, in cui molte dinamiche sociali erano immutate, forse da secoli.
Una di queste, forse oggi ancora viva in alcuni paesi, era la pratica di fare il pane in casa per poi portarlo a cuocere al forno del paese che, oltre a produrre il pane per la vendita, permetteva anche ai privati di cuocere il proprio. Dal momento che il pane salentino ha una conservazione molto lunga, si faceva il pane circa una volta al mese; se ne produceva parecchio per coprire il fabbisogno mensile, e insieme al pane si facevano anche altre varietà di sfornati, fra cui le friselle, oggi apprezzato street food turistico servito con condimenti che fanno inorridire diverse…
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