C’è molta attenzione ora ai video girati sulle navi (civili) attaccate da Israele il 31 maggio.
Il tutto nella (errata) convinzione che, a seconda del fatto che nella navi fossero o no presenti delle armi, Israele abbia più o meno ragione dell’aver fatto quel che ha fatto.
Sbagliato.
Il fatto che sfugge è che, attaccando la nave in acque internazionali, Israele è nel torto, secondo il diritto internazionale. Punto.
Ogni nave batte bandiera del suo paese: in acque internazionali, quella nave è quel paese, rappresenta territorio nazionale, in cui vigono le leggi nazionali.
Sulle Mavi Marmara batteva bandiera turca, e i passeggeri avevano tutto il diritto (anche fosse) di portare delle armi.
Cadendo dei paracadutisti sul ponte, avrebbero avuto tutto il diritto pure di sparargli, come ora giuridicamente la Turchia avrebbe il diritto di bombardare Israele perchè è stata attaccata (e tutti sperano che questo non succeda, e per fortuna non succederà).
La questione non è dunque se ci fossero o no armi, questo è stato terrorismo di Stato, pirateria, giuridicamente. Che chiude tutti i discorsi.
Non si ricorda nella letteratura giuridica un altro precedente (mi dicono solo Argentina VS Gran Bretagna nelle Falkland-Malvinas (e infatti è scoppiata una guerra)).
La questione sarebbe diversa se ci fosse stato il bocco navale, cioè se si fosse preventivamente dichiarata una guerra: Gaza non è suolo Israeliano, e addirittura non riconosce l’autorità palestinese, quindi non poteva dichiarare il blocco navale (con buona pace di Ugo Volli, semiologo improvvisatosi esperto di diritto internazionale sulle vergognose pagine del Giornale di questi giorni).
Ergo quello che è successo è stato davvero terrorismo di stato, secondo il diritto internazionale.
E questa è la cosa più preoccupante. Già scrivevo che Israele sta diventando l’avanguardi di ogni violazione “legale” del diritto, e la comunità internazionale gielo sta permettendo, garantedogli di fatto l’impunità, che Israele sta sfruttando ampiamente (prima con Piombo fuso e adesso con l’attacco alle navi turche) come vediamo in questi giorni.
Come se in Italia non sapessimo che garantire l’impunità a qualcuno è l’inizio di tutti i mali.
(le fonti leguleie di questo post sono prese da un esponente di Giuristi Democratici; qui un comunicato, qui l’articolo dell’Alternative Information Center)
UPDATE: La Mavi Marmara non batteva bandiera turca, ma delle Comoros (qui); fra le altre navi ve n’erano di americane e svedesi. Va da sè che questo non cambia nulla di quanto precedentemente detto.
quindi, ahmadinejad non ha tutti i torti, no ?
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Non mi sembra di aver detto di volere la distruzione di Israele. In Palestina hanno una classe dirigente criminale, corrotta in Al Fatah e terrorista in Hamas. Questo non vuol dire che uno stato apparentemente democratico può ritenersi impunito di fare ciò che vuole per la propria (presunta) difesa. Dove finisce la legittima difesa e inizia l’attacco? Sono problemi seri, complessi e su cui l’Europa e gli Stati Uniti hanno enormi colpe (e interessi).
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