2012, in libri (e quest’anno anche in ebook)

[2011]

Libri 2013

Anobii dice che quest’anno ho finito 43 libri, per un totale di 12521 pagine.

8 di questi erano in inglese, 15 di fiction (tutto il resto saggistica, varia ed eventuale), ben 24 in ebook, 3 fumetti. C’è stato A Song of Ice and Fire, per lunghe settimane (fra treno e gelati a pranzo, quest’estate), alcuni libri letti e abbandonati (Le correzioni di Franzen mi fa cagare, Wiener inspiegabilmente non riesco a finirlo (troppo amore), Girard è titanico, The best of McSweenies non mi convince tutto quanto, e poi Bolaño, che continua ad essere troppo bello), qualche saggio davvero bello (Supercooperatori, La vita immortale di Henrietta Lacks, Reinventing Discovery).

Quest’anno ho letto moltissimo (l’hanno scorso le pagine erano 8708, per 37 libri), e facendo la tara ai molti libri letti in treno per il programma della RAI (almeno 6, che di mio non avrei letto)(ne avrei letti altri, immagino), si conferma l’aumento di lettura (più del 50%!) dato dal Kindle dall’ebook reader (comprato giusto giusto a dicembre 2011). Come prevedono le statistiche, quest’anno ho letto di più e in formati diversi (carta, epub, perfino PDF)(quel matto di Nelson pubblica in PDF). Ho letto moltissimo in treno (in mobilità, gli ebook reader sono imbattibili), ma anche in moltissime pause pranzo (Martin, come sopra). Ho letto per lavoro e per piacere. Ho comprato i miei libri usati (come e più dell’anno scorso), e li portavo con me accanto al reader (e anche al computer). Leggevo dall’uno o dall’altro quasi senza accorgermene. Ho letto moltissimo in inglese, sempre grazie al reader, e molta più roba nuova (che altrimenti non compro mai). Ho sottolineato molto, e salvato le citazioni in un txt. Ho perso il txt. Ne ho rifatto un altro.

La naturalezza del doppio supporto di lettura è arrivata dopo un po’, ma credo e spero non se ne andrà. Lo dice Kelly (io lo ripeto sempre): siamo abituati ad usare diverse tecnologie, a stadi di innovazione diversi. Usiamo tecnologie vecchie come la radio, che si è trasformata e infilata dappertutto (passando dall’essere il centro del salotto a nascondersi nel pc, nel telefono, in macchina, al supermercato). Riscopriamo i vinili, utilizziamo auto d’epoca, abbiamo 4 generazioni di cellulari fra di noi, usiamo wi-fi e fibra ottica e fax e dvd e blu ray e auto elettriche e biciclette (quanto cazzo è vecchia la bicicletta?). Esiste una biodiversità delle tecnologie (varia e vasta collezione di animali diversi, ognuno al proprio stadio evolutivo, ognuno perfetto per il suo habitat e la sua nicchia), una tecnodiversità, volendo. Se una tecnologia trova la sua nicchia, rimarrà, si adatterà, vivrà evolvendosi assieme ai propri utenti. Se non sarà più adatta, se ne andrà (come se ne sono andati, in parte, minidisc e cd, VHS e magnetofoni, computer a valvole e monocoli, velocipedi e zeppelin, papiri, tavolette di cera, stele di granito).

Non facciamo altro che usare tecnologie diverse, allo stesso tempo, per le medesime attività (mp3, CD per chi ce li ha ancora, radio su ogni supporto immaginabile). Impareremo a farlo anche con i libri (lo stiamo già facendo).

La morale è che, il prossimo, che mi dice l’odore della carta, lo strozzo.

[nell’immagine: le prime 2 fila, dall’alto, sono in lettura, Agamben l’ho letto oggi in treno (quindi è 2013), nella prima fila Asterios Polyp e Dietro lo specchio sono del 2011.]

Pubblicato da aubreymcfato

Digital librarian, former president of Wikimedia Italia.

12 pensieri riguardo “2012, in libri (e quest’anno anche in ebook)

  1. Fico.
    Hai scritto Kindle 4 volte (vergognati: si dice “ebook reader” :P )
    Nelson pubblica in PDF? ma è matto? è il contrario di quello che predica!
    Bello il discorso Kelly-inspired. Mi chiedo se vale la pena leggerlo sto Kelly visto che ormai dopo averne sentito parlare tanto da te è come se avessi già chiaro in testa il suo pensiero.
    Sull’odore dei libri ovviamente hai ragione (però dai, vuoi mettere l’odore dei libri! Lo dice anche il Dottor Who che come tu sai è il mio riferimento morale, tanto quanto Padre Brown!) Però in questo periodo sto riflettendo su un altro aspetto – ben più importante: la tipografia. Però il mio pensiero è troppo vago e contorto per parlarne qui – ricordamelo la prossima volta che ci becchiamo.
    Ci stavo pensando l’altro ieri da mondadori, ammirando un Kobo.
    Quando lo compro poi faccio la tessera della Biblioteca di Babele, neh.
    Buon anno!

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  2. questione tecnica: io ho invece un lettore Sony PRS T2 e riesco a marcare solo i testi che sono in epub e non i pdf; nel tuo invece la narcatura funziona su tutti i formati?

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  3. Sottoscrivo in pieno le tue considerazioni sugli ebook! Quello che mi dà fastidio della posizione “l’odore della carta” è che nella maggior parte dei casi è per partito preso, e mi sa anche un po’ di snobberia vintage/luddista. Se uno ama la lettura, ama *anche* gli ebook, punto.

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