[questa è un’altra marketta]
Voi lo sapete, perchè ne abbiamo già parlato di Wiki Loves Monuments.
E se non lo sapete, posso dirvi che il progetto è stato fantastico, che ci siamo divertiti un casino, che abbiamo dormito poco (soprattutto la nostra project manager Emma), che siamo rimasti sconvolti dalla quantità di persone che hanno fatto fotografie e le hanno caricate (801)(!), e dalla quantità di foto fatte (7661)(!!).
Senza contare un dato importante: il numero di monumenti che potevamo fotografare (meno di 1000) era irrisorio, sia comparato a quello degli altri Stati partecipanti a WLM (che non hanno i nostri problemi legali), sia comparato al numero assoluto di monumenti in Italia (che nessuno conosce, ma si aggira sui tre zeri in più). Questo per me è il dato più importante e incoraggiante, dà un’idea del coinvolgimento delle persone e di cosa WLM potrebbe diventare, in Italia, con l’adeguata preparazione da parte nostra e (soprattutto) adeguate leggi a supportare la libertà di fotografia in Italia.
E’ anche per questo che vi chiediamo di spendere 2 minuti del vostro tempo e votarci a Che Fare, concorso che mette in palio 100’000 euro per il miglior progetto proposto. Inutile dirvi che con quei soldi potremmo fare grandi cose, e rendere Wiki Loves Monuments il progetto che merita di essere: un enorme, sterminata opera collettiva di costruzione della memoria e trasmissione di conoscenza. Con o senza premio, Wiki Loves Monuments continuerà ad esserci, nel 2013.
Ecco, con il premio viene meglio :-)
ok, mi hai convinto. ma l’altra marchetta? :)
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A me questa marketta piace moltissimo!
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Ho votato. Ma come ti dicevo in chat, quello che mi piace di WLM rispetto agli altri progetti in campo è che ha un respiro veramente Italiano, veramente Nazionale, anziché essere legato a una comunità, a un luogo, a una regione o quartiere. Voglio dire: se dobbiamo scegliere qualcosa di rappresentativo io guarderei a qualcosa di italiano a 360° gradi. Questo è un pregio di WLM, secondo me, e secondo me questo è un tipo di ricchezza culturale che va sostenuto.
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Io sono d’accordo con te,
ma apparentemente su Che Fare stanno spopolando i progetti fortemente locali, che probabilmente riescono a contattare le persone personalmente e quindi a farle votare. Boh.
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